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NAPOLI DE LAURENTIS CREDE IN UN MIGLIORAMENTO ANCHE IN UN PROFILO TECNICO ORGANIZZATIVO SOCIETARIO

domenica 26 luglio 2009 by Redazione , under

Napoli, De Laurentiis punta anche alla crescita societaria

è orientata a proiettare il club verso una crescita tecnica da consolidare nei prossimi cinque anni, come previsto dal programma della società. Il prossimo quinquennio azzurro dovrà portare il Napoli a ridosso delle prime della classe del calcio italiano, Milan, Inter e Juventus, rispettando l' indicativa classifica del bacino d’utenza che piazza il club partenopeo al quarto posto in Italia. Grandi esperti di calcio raccontano che una grande squadra non può prescindere da una grande società. Lo scoprì il presidente degli scudetti azzurri Corrado Ferlaino che puntò sul miglior manager dell’epoca, Italo Allodi, per dare al Napoli di Maradona una grande società alle spalle. L’ha scoperto, o forse n’è stato sempre convinto, Aurelio De Laurentiis nei giorni nostri.

PROFESSIONALITA’ E IMMAGINE – Una società importante deve innanzi tutto avere una sua mentalità, una sua professionalità e trasmetterla ai calciatori: “Voglio parlare da presidente di squadra di calcio che sta sul mercato per fare un determinato lavoro con un professionista pagato per fare questo lavoro”, ha dichiarato il presidente all’arrivo in ritiro. Un chiaro messaggio a coloro i quali hanno messo nel dimenticatoio, in passato, la parola lavoro cullandosi sull'affetto e il calore di una tifoseria che li ha messi al centro dell'attenzione. Il concetto di professionalità è collegato anche all’immagine che è data all’esterno. Chi sa di avere a che fare con una grande società si comporta di conseguenza evitando tentennamenti e ripensamenti nelle trattative, come nel caso recente di Obinna o Rolando Bianchi di qualche anno fa. Proprio per cercare di dare un’immagine professionale alla società, queste ed altre trattative sono state chiuse in maniera netta, a prescindere dall’interesse verso l’atleta.

DEFINIZIONE DEI RUOLI “Mi sono portato dietro i miei più stretti collaboratori proprio per sistemare tutte le situazioni. Comunque posso anticipare che in società entreranno nuove figure professionali che saranno vicine alla squadra. Siamo anche alla ricerca di un team manager". Parole chiare del patron azzurro tese a definire ruoli e responsabilità all’interno della società. Il patron ha sempre parlato di società da strutturare al meglio. Lasciare tutte le responsabilità e l’operatività ad un solo dirigente sembra esser stata un’impostazione temporanea nella mente imprenditoriale del patron azzurro, da sempre lontano da schemi provinciali con i suoi discorsi “internazionali”.
Un buon imprenditore deve cercare di ottenere il massimo dalle proprie risorse umane. Questo è possibile innanzi tutto mettendo le persone giuste al posto giusto senza caricarle di compiti che non le competono. Chi è bravo in una mansione, conviene che si occupi della stessa in maniera profonda, senza pensare ad altro.

LE PRIME MOSSE - Si è partiti da un tecnico come Donadoni che, indipendentemente dalle sue capacità da allenatore, è cresciuto in una delle migliori società al mondo dal punto di vista organizzativo. Donadoni ha preteso sin da subito il rispetto dei ruoli a partire dai dirigenti. E’ stata eliminata l’esclusiva del mercato ad un uomo solo, cercando di coinvolgere anche il tecnico nelle scelte.
Ora toccherà al nuovo team manager Santoro evitare che si verifichi un nuovo caso Lavezzi con fughe inaspettate. Serve un uomo in grado di fare da collante tra società e squadra, una figura simile all'ultimo Leonardo milanista, versione dirigente. Non è un mistero, inoltre, che il Napoli ha proposto un ruolo a Edy Reja ( responsabile area tecnica o settore giovanile ).
Con il tempo si toccherà anche la questione della comunicazione. Non sempre il silenzio stampa infinito giova al gruppo. Quando i calciatori non parlano è facile poi creare delle congetture che rendono l’ambiente esterno più ostile del solito per la squadra, soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto.